Il panorama sanitario del 2024 si presenta intricato, non solo a causa del persistente Covid-19, ma anche per l’emergere di altre minacce sanitarie connesse al cambiamento climatico e alla crescente resistenza agli antibiotici.
Questa prospettiva preoccupante è stata evidenziata da esperti, tra cui Roberto Parrella, neoeletto presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive presso l’ospedale San Martino di Genova, e Francesco Vaia, direttore della Prevenzione presso il Ministero della Salute.
La circolazione del virus e la resistenza agli antibiotici
Il Covid-19 continua a sfidare la nostra società e nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia dichiarato la fine dello stato di emergenza, la circolazione del virus persiste e si intreccia con altre infezioni respiratorie, come l’influenza, che sta colpendo duramente molte regioni. L’ambiguità nei dati di novembre, con un aumento dei ricoveri e dei decessi, sottolinea la complessità della situazione.
Un altro aspetto cruciale è la resistenza agli antibiotici, un problema che richiede un approccio integrato. Bassetti sottolinea che la leggerezza con cui vengono spesso prescritti gli antibiotici rappresenta una vera piaga, contribuendo a un numero significativo di morti ogni anno. La necessità di consapevolezza e un uso oculato degli antibiotici sono imperativi, insieme a un piano nazionale che comprenda formazione, informazione, trasparenza e ricerca-innovazione.
Malattie tropicali e malattie climatiche
In aggiunta alle sfide connesse al Covid-19 e all’antibiotico-resistenza, si prevede l’incremento di malattie tropicali in Europa, una conseguenza del riscaldamento globale. La Dengue, già presente in Italia, potrebbe diventare endemica a causa delle temperature più elevate che favoriscono la proliferazione delle zanzare. Il virus West Nile rappresenta un’altra minaccia trasportata dagli insetti.
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L’influenza suina, con il ricordo della pandemia del 2009, richiede attenzione costante, anche se al momento il suo potenziale pandemico sembra limitato. Tuttavia, la sorveglianza continua è essenziale, in quanto le zoonosi, le malattie che passano dagli animali all’uomo, richiedono un monitoraggio attento.
Inoltre, la necessità di affrontare le “malattie climatiche”, legate agli impatti del cambiamento climatico, richiede una risposta globale. È fondamentale un cambio culturale che coinvolga diverse aree della società, dalla scuola alla famiglia, dai luoghi di lavoro al Terzo settore, per promuovere attivamente la salute e la prevenzione.
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In questo contesto, emerge la necessità di una nuova generazione di infettivologi pronti a fronteggiare queste sfide con energia e consapevolezza. Il congresso della Simit ha evidenziato la vitalità di tale prospettiva, ma Francesco Vaia sottolinea che è indispensabile un approccio sistemico e proattivo che tenga conto della complessità delle azioni necessarie per preservare la salute dei cittadini nel corso della loro vita.