Allarme chianina in Italia: cosa sta succedendo alla nostra carne

L’allarme risuona dalle colline di Arezzo: la carne Chianina è in crisi. La domanda del pregiato prodotto è in calo vertiginoso, lasciando le stalle stracolme e gli allevatori in balia di una tempesta economica.

Con un mercato che non premia più la produzione di questa razza, il futuro di molti allevatori, soprattutto nell’aretino, appare incerto. La Chianina, un tempo simbolo delle campagne toscane e delle antiche tradizioni romane, ora vede affievolirsi il suo prestigio. Conosciuta per la sua imponente mole e il manto bianco, la razza ha conquistato i palati di tutto il mondo, attirando turisti desiderosi di assaggiare la sua carne prelibata. Tuttavia, negli ultimi tempi, la situazione è cambiata.

Il consumo generale di carne è in declino, e la Chianina ne risente in modo particolare. A Roma, ad esempio, nel 2023 ha fatto la sua comparsa Impact Food, un locale che propone piatti tipici del fast food a base esclusivamente vegetale. Questo è solo uno dei segnali che indicano un cambiamento nelle abitudini alimentari.

E’ necessario un intervento urgente per salvaguardare la carne Chianina

intervento urgente per salvaguardare la carne Chianina
intervento urgente per salvaguardare la carne Chianina

Secondo i dati della Confederazione Italiana Agricoltori di Arezzo, negli ultimi dieci anni gli allevatori di Chianina nella provincia hanno registrato una diminuzione del 27%, mentre il numero di bovini allevati è anch’esso in calo. Questo declino si riflette anche sul mercato, con una riduzione del 20% nelle vendite di Chianina e un conseguente ribasso dei prezzi, che sono scesi da circa 8,5€/kg a 7,5€/kg.

Di fronte a questa crisi, la CIA di Arezzo ha lanciato un appello urgente. Serena Stefani, presidente della CIA Arezzo, ha dichiarato: “I produttori di Chianina si trovano di fronte a una crisi di mercato grave, aggravata da regole sempre più restrittive e difficili da applicare.”

Le parole della presidente trovano eco tra gli allevatori, che lamentano non solo la diminuzione della domanda e i costi elevati, ma anche una mancanza di trasparenza nei confronti dei consumatori. Marcello Polverini, allevatore di una azienda familiare multifunzionale, descrive la situazione come critica: “Le nostre stalle sono piene. La Chianina è sempre meno apprezzata. Abbiamo difficoltà a vendere i capi, nonostante i prezzi siano diminuiti e siamo costretti a competere con altre razze. L’allevamento di questa razza è costoso e complesso, e ormai non è più redditizio. Negli ultimi anni, abbiamo visto una netta diminuzione delle richieste. Il mercato della carne si è ristretto, e l’arrivo di nuove realtà commerciali ha sminuito il valore del nostro prodotto.”

È evidente che sia necessario un intervento urgente per salvaguardare la Chianina e sostenere gli allevatori che da anni dedicano passione e impegno a questa eccellenza italiana. Una campagna di tutela del prodotto, unita a un programma di informazione mirato, potrebbe essere la chiave per garantire un futuro prospero a questa storica razza bovina.

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