La vespa velutina, originaria dell’Asia, sta rapidamente invadendo il nord Italia. Dal 2021, gli avvistamenti di questo insetto alieno sono aumentati, allarmando apicoltori e professionisti del settore.
Nota anche come calabrone asiatico o calabrone dalle zampe gialle, la vespa velutina è arrivata accidentalmente in Europa nel 2005, sbarcando nel sud della Francia tramite un carico di vasellame per bonsai. Da lì, si è diffusa in vari paesi europei, compresa l’Italia, dove la sua presenza è diventata significativa.
In Italia, il problema si è aggravato nel 2022 con un focolaio nelle province di La Spezia e Massa Carrara, che si è esteso verso le coste della Toscana, raggiungendo Lucca, Livorno, Pisa e Firenze. Attualmente, la vespa velutina è particolarmente diffusa in Liguria, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna e Veneto, con una vera e propria invasione in atto. La Lombardia sembra essere l’unica regione del nord Italia ancora esente da questa invasione. Studi suggeriscono che l’insetto potrebbe espandersi ulteriormente lungo la costa adriatica e arrivare anche in Campania.
Adattabilità e diffusione di questo insetto
Laura Bortolotti, ricercatrice del CREA e coordinatrice del programma “Stop Velutina”, spiega che il calabrone asiatico è estremamente adattabile all’ambiente. La vespa velutina è poliandrica, cioè si accoppia con più maschi, aumentando la variabilità genetica all’interno delle colonie rispetto alle specie che si accoppiano con un solo maschio. Gli spostamenti della vespa velutina sono spesso legati alle attività umane, con le regine che passano l’inverno in materiali come legno, paglia e terra, facilitando la nascita di nuovi focolai con il trasporto di legname.
A differenza delle vespe comuni, la vespa velutina è più grande e ha un corpo scuro con una banda gialla–arancione sull’addome. Le larve di questo calabrone si nutrono per l’80% di api, catturandole e uccidendole rapidamente. Questo comportamento causa gravi problemi agli ecosistemi e agli apicoltori, poiché le api, per proteggersi, smettono di uscire dagli alveari, rischiando la morte per mancanza di cibo. Inoltre, la vespa velutina attacca altri impollinatori come bombi, farfalle e alberi da frutto, aggravando ulteriormente la situazione.
Per contrastare l’espansione della vespa velutina, dall’estate 2023 è stata introdotta l’applicazione “STOP Velutina”. Questa app, sviluppata dalla rete italiana “STOP Velutina” che unisce enti di ricerca e apicoltori, permette di mappare la presenza del calabrone in Italia e di segnalare nuovi focolai. Grazie a questa iniziativa, si spera di monitorare e controllare meglio la diffusione della vespa velutina, proteggendo così gli ecosistemi locali e le attività degli apicoltori.
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