Torna il green pass: perché se ne parla e cosa farà il governo Meloni

L’Italia ha deciso di non adottare il green pass globale proposto dall’OMS, come ha dichiarato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in seguito all’approvazione del decreto-legge sul PNR il 26 febbraio.

Questa scelta è stata enfatizzata per mantenere l’attenzione sui propositi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) relativi alla salute, concentrandosi sulla piena operatività del fascicolo sanitario elettronico, anziché aderire al green pass globale dell’OMS.

Ma cosa implica esattamente il green pass globale e cosa significa per i cittadini? Il green pass globale dell’OMS è stato adottato il 1° luglio 2023, prendendo spunto dal certificato digitale COVID-19 dell’UE. Si tratta di un sistema globale che mira a proteggere le popolazioni da attuali e future minacce sanitarie, inclusa la pandemia COVID-19.

Questo sistema, integrante della rete globale di certificazione sanitaria digitale dell’OMS, intende sviluppare un sistema di verifica globale dei documenti sanitari denominato GDHCN, fornendo una serie di prodotti digitali per migliorare la salute a livello mondiale, con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo.

Certificati che contribuiscono a garantire la sicurezza dei viaggi

test covid
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Il green pass digitale dell’Unione Europea ha stabilito uno standard globale per i viaggi internazionali, con ben 51 Paesi su 4 continenti beneficiari del sistema operativo. Oltre 2,3 miliardi di certificati sono stati rilasciati, aumentando la sicurezza dei viaggi per i cittadini e contribuendo alla ripartenza del settore turistico europeo e mondiale, duramente colpito dalla pandemia. Bruxelles è riuscita a stabilire uno standard globale con 80 Paesi e territori collegati al certificato digitale Covid dell’Ue.

L’accordo tra l’OMS e l’UE ha stabilito che il certificato COVID-19 dell’UE funga da standard globale. Questi certificati, che includono informazioni sulla vaccinazione, sui test e sulla guarigione da COVID-19, sono interoperabili e hanno facilitato i viaggi internazionali, diventando il sistema più utilizzato a livello mondiale. Questo ha contribuito a garantire la sicurezza dei viaggi e a rilanciare il settore turistico, gravemente colpito dalla pandemia.

La partnership tra l’OMS e l’UE mira a promuovere gli standard sanitari digitali e l’interoperabilità a livello globale, con l’obiettivo di garantire una salute migliore per tutti. Questa collaborazione lavorerà per sviluppare ulteriormente la rete globale di certificazione sanitaria digitale dell’OMS, assicurando che i certificati digitali dell’UE continuino a funzionare efficacemente e che vengano definiti standard unici per prevenire le frodi. Importante sottolineare che l’OMS non avrà accesso ai dati personali, che resteranno di competenza esclusiva dei governi.

La rete globale di certificazione sanitaria digitale dell’OMS offre un sistema volontario che consente ai cittadini di convalidare i propri documenti sanitari in modo sicuro e protetto. L’adesione a questa rete rimarrà volontaria per gli Stati membri.

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